Vedi, il fatto è che Norwegian wood, per essere un libro di Murakami, non ne rappresenta comunque il suo stile tipico.
E' un libro 'diverso' dal suo modo narrativo...inanzi tutto è quasi privo del suo visionario mitismo e simbologismo ed è spoglio del sovrannaturale ( in norwegian wood le sue metafore sono tutte di facile scioglimento ) che lui ama tanto dipingere e fondere con la quotidiana realtà, ammantando i suoi testi della sospensione alla realtà.
Già in After Dark, ad esempio, si assapora la sua forte propensione all'eventualità del sovrannaturale. Niente di religioso per carità, ma questo suo mescolare eventi insignificanti e quotidiani con il misticismo...beh, va letto per capirlo.
Il massimo della sua visione lo si ottiene con 'L'Uccello che girava le viti del mondo' ma prima di arrivare a decifrare questo testo è bene scendere nello stile di Murakami un passo alla volta, e per mia modesta esperienza posso dirti: Norwegian wood è un libro a se, per 'capire' Murakami, After Dark e Kafka sulla spiaggia sono il meglio
tanto più che se ora sei caldo da Norwegian Wood ti sarà oltremodo piacevole scoprire il vero Murakami
e la splendida follia con cui arricchisce la realtà.