Davyl |
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| La mia opinione in proposito è che sono scelte di vita. Se i genitori sono cresciuti in tempi totalmente differenti rispetto a quelli del proprio figlio e, nonostante questo, gli danno valori che rispecchiano appieno soltanto quello che fu insegnato loro, durante l'infanzia il bambino o il ragazzino chiaramente sarà infarcito di concetti e ideali che per l'età che ha non è in grado di rielaborare e fare realmente suoi. Il difficile viene durante la crescita, soprattutto durante l'adolescenza: il mettersi continuamente a confronto con i suoi coetanei e il vedere in loro valori diversi e qualche volta anche opposti ai suoi sarà comunque qualcosa che gli darà da pensare; il processo d'integrazione dell'individuo nel gruppo dipende dalle affinità, quando è disinteressato o non obbligatorio, e tutto dipende dalle sue scelte e soprattutto dalle sue esperienze. Sono convinto, comunque, che sia impossibile rimanere del tutto indifferenti al mondo che ci circonda e ai continui stimoli che riceviamo (è così che si costruisce la personalità), così come sono convinto che sebbene si possa cambiare, rimarrà anche una minima parte degli insegnamenti impartitici dai genitori (questo è invece l'inconscio). In definitiva, il ragazzo cambierebbe sicuramente, ma per dire in che modo e in che "quantità" bisognerebbe conoscere le sue esperienze e le persone al di fuori del nucleo familiare con cui instaura rapporti sociali.
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